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L'ARTE DI STAR BENE
IL MIGLIORAMENTO DELLA PRESTAZIONE ATLETICA

A cura del Dott. Pietro Siragusa

E' giunta l'ora di parlare del miglioramento delle prestazioni atletiche, il raggiungimento del quale tanto ci fa penare!

Ma non fatevi prendere per il naso, il miglioramento delle prestazioni è frutto dell'allenamento, della fatica e dell'impegno, anche se esiste un limite che trascende l'impegno e che siete voi stessi, cioè il vostro limite fisico, costituzionale oltre il quale potrete andare solo in sogno o con lo sconsiderato uso di farmaci e sostanze (avete mai sentito parlare di doping ?) che non si pagano con i soli soldi ma con la vostra salute!

Quello che però si può fare è di potenziare al massimo le vostre limitate o speciali strutture, di esprimere al massimo le vostre limitate o speciali potenzialità, di utilizzare al meglio il vostro organismo a qualunque livello siate. Per arrivare a ciò occorre però possedere un organismo sano, sollecitato "quasi" esclusivamente dall'allenamento e non da stress eccessivo o da un'alimentazione scorretta o dall'uso di farmaci o sostanze intossicanti.

Infatti non di rado è sufficiente sollevare l'organismo da pesanti compiti digestivi o di eliminazione tossinica per permettergli di utilizzare l'energia "risparmiata" per altre prestazioni: avete mai fatto il vostro personale dopo il pranzo di Natale ?

Le sostanze in grado di tirarvi fuori il massimo sono molte e tra queste senz'altro la prima è il GINSENG.

Il Ginseng, o meglio la sua radice, sembra avere numerose e interessanti proprietà più o meno scientificamente dimostrate, ma senz'altro molto evidenti.

Ricercatori di vari paesi nel mondo gli attribuiscono un'azione immunostimolante, importanti effetti sul metabolismo dei carboidrati e lipidi ma cosa ancora più interessante viene considerato un adattogeno.

E' cioè in grado di migliorare l'adattabilità dell'organismo alle diverse sollecitazioni endogene o esogene (cioè provenienti dall'interno o dall'esterno dell'organismo stesso). Poiché l'allenamento altro non è che un processo di adattamento, l'utilizzo del ginseng facilitando tale adattamento, può risultare utile nell'accelerare la risposta ottenendo un più alto effetto allenante da specifici stimoli.

Un'altra importante azione è data dalla sua capacità ad inibire l'aggregazione piastrinica: questo effetto determina una maggiore fluidità del sangue che meglio scorre anche a livello del microcircolo muscolare portando ossigeno ad un più alto numero di fibre e drenando meglio i cataboliti (essenzialmente lattati) prodotti dall'azione muscolare.

Ma ATTENZIONE non è tutto oro quello che luccica!

Il ginseng contiene una complessa miscela di sostanze diverse e potenzialmente attive e va considerato come un vero e proprio farmaco (anche se naturale) con tanto di sindrome da sovradosaggio caratterizzata da ipertensione, eruzioni cutanee, diarrea, insonnia, nervosismo, debolezza e tremori. Tali effetti sono prodotti dall'abuso o comunque dal superamento delle dosi consigliate per tempi non necessariamente lunghissimi. Ma il ginseng non è uno solo e a seconda della qualità gli effetti possono risultare più o meno intensi.

Il Panax ginseng, o ginseng Asiatico, essenzialmente cinese o coreano è senz'altro il più attivo ma anche quello con la maggiore possibilità di effetti indesiderati. Più maneggevoli per chi non ha molta esperienza sono l'Eleutherococcus senticosus, o ginseng Siberiano, e il Panax quinquefolius, o ginseng Americano. Questi ultimi due possono essere utilizzati con maggiore tranquillità, pur possedendo comunque un'ottima azione. Azione comunque che non si manifesta, per tutti i tipi, nell'immediatezza proprio per le sue caratteristiche di adattogeno e non di "droga".

Purtroppo però, troppo spesso, ascolto le lamentele di atleti che non riescono a "vedere" gli effetti dell'uso del ginseng anche dopo tempi ragionevolmente lunghi: un'indagine recente ha messo in evidenza che il 50-70% dei prodotti a base di ginseng attualmente in commercio sono estremamente diluiti o comunque adulterati, perciò attenti nella scelta!

Per il nostro fine è sufficiente utilizzare il ginseng due o tre volte l'anno durante i periodi di maggior carico di lavoro per periodi comunque non più lunghi di 30-40 giorni. Gli effetti cominciano ad essere evidenti dalla terza settimana dall'inizio dell'assunzione ma si protraggono a lungo. Partendo dal presupposto che state aiutando il vostro organismo a lavorare nelle migliori condizioni e non a sfruttarlo al massimo (vedi microfratture da stress, sindrome da sovrallenamento, tendiniti e così via) la sensazione che avrete sarà di sopportare meglio e recuperare bene e prima i lavori previsti dal vostro programma.

E' consigliabile un dosaggio di 500 mg. di Eleuterococco o di ginseng Americano al mattino prima di colazione. Se avete la fortuna di reperire la radice intera tagliatene un dischetto (più o meno dello stesso peso) mettetelo in infusione in acqua bollente in un thermos la sera e bevetene il contenuto al mattino successivo mangiando anche il pezzo di radice (è amaro). Se trovate la radice polverizzata (attenzione alle truffe) mandatene giù un cucchiaino con un po' d'acqua.

(SEGUE)

Scrivete alla Redazione: roberto.t@tiscalinet.it

 


 

 

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