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L'ARTE DI STAR BENE
L'ANEMIA DEL MARATONETA

A cura del Dott. Pietro Siragusa

I I   PUNTATA

Oltre a quello dell’emocromo, è  indispensabile conoscere i seguenti valori:

§        Sideremia. E’ il valore che esprime la quantità di ferro (legato alla transferrina) presente nel sangue. I valori medi oscillano da 50 a 160 microgr./100ml. nelle donne e, poco di più negli uomini. Un valore basso indica una scarsa disponibilità del metallo.

§        Ferritina. E’ la proteina legandosi alla quale il ferro viene depositato sopratutto nel fegato e nella milza. Valore di riferimento: 10-200 microgr./L. Quando è inferiore alla norma è indice che anche i tessuti di riserva sono poveri di ferro.

§        Transferrina. E’ la proteina con la funzione di trasportare il ferro per sintetizzare  l’emoglobina. Valore di riferimento 2-4 g/L. Se il valore si alza significa che l’organismo tenta di compensare la carenza di ferro.

N.B. I valori di riferimento sono indicativi e possono variare da laboratorio a laboratorio, poichè dipendono dalle metodiche e dalle apparecchiature utilizzate.

I quadri di anemia conclamata sono evidentemente semplici da individuare, mentre quello che è importante da mettere in evidenza è lo stato di anemia latente. In questo caso i valori dell’emoglobina sono del tutto normali, ma il tasso di ferritina tende ad abbassarsi e contemporaneamente quello della transferrina ad alzarsi. Quando incontrate questo quadro, ATTENZIONE, siete sulla strada dell’anemia e dovete “correre” ai ripari.

In che modo? Innanzi tutto riducendo il carico degli allenamenti fino anche a sospenderli per un periodo. E’ inutile insistere: a questo punto siete già in una spirale che vi trascinerà sempre più in basso, specie a livello di prestazione. Conviene senz’altro recuperare completamente poiché questo è l’unico modo per anticipare i tempi.

Bisogna inoltre considerare che alcune sostanze presenti nei cibi – ossalati, carbonati (calcio), fosfati, i tanniti del vino, del tè e del caffè, le proteine del latte e delle uova – favoriscono la formazione di complessi del ferro insolubili e quindi non assorbibili. Al contrario, invece, la presenza di alcune sostanze antiossidanti, tra le quali la vitamina C, facilitano il passaggio dallo stato di ione ferrico (come si trova solitamente negli alimenti) a quello ferroso (assorbibile). Questo per rimarcare che è inutile mangiare alimenti ricchi di ferro se non si osservano alcune fondamentali regole:

Se mangiate carne

§        Deve essere poco cotta, assunta a stomaco vuoto e accompagnata da molto limone o da una spremuta di agrumi.

§        Durante questo pasto, e nelle due ore successive, vanno assolutamente evitati: pane e simili, latte, uova, vino, tè e caffè.

La consuetudine di prendere il caffè subito dopo pranzo sembra ridurre il suo assorbimento fino al 39%.

Per coloro che non amano la carne

Niente paura! Contrariamente a quanto si pensa (e dimostrato dai tanti atleti vegetariani, anche di altissimo livello), il ferro contenuto nei vegetali non solo è facilmente assimilabile (se non altro per il fatto che è sempre “naturalmente” associato, in tali alimenti, alla vitamina C e ad altri fondamentali metalli), ma lo è anche in quantità adeguate. I germogli (dei cereali o dei legumi) sono una fonte insostituibile di aminoacidi, vitamine e ferro. Comunque, il ferro si trova anche in: spinaci, prugne, patate, lattuga, carote, nocciole, mandorle, segale, riso, cipolle, cavoli, albicocche, pere, arance e (ai livelli della carne) nel lievito di birra (vedi articoli precedenti).

 

Attenzione  anche a non esagerare con i reintegratori o con i cibi arricchiti, che vanno tanto di moda. Un esempio per tutti: solo due sole porzioni di cereali arricchiti sono già in grado di sovraccaricare l’organismo di ferro, tanto da bloccare l’assorbimento dello zinco (fondamentale per le difese immunitarie).

Ma allora questo ferro fa bene o no? Parliamone.

 

Il ferro è uno degli elementi più antichi e più importanti esistenti sul nostro pianeta. Esso svolge un importantissimo ruolo nei processi metabolici e di ossidazione intracellulare, e interviene nella produzione (udite udite) di carnitina (un composto azotato non proteico, indispensabile per l’ossidazione degli acidi grassi), nella sintesi del collagene e di diversi neurotrasmettitori cerebrali, garantendo il buon funzionamento del sistema immunitario e proteggendo l’organismo dai danni provocati dai processi ossidativi. E’ il più importante elemento oligodinamico, in grado, cioè, di modulare alcune funzioni organiche anche in piccolissime quantità. Ed è proprio questo il punto!

Il ferro non ha soltanto proprietà benefiche, infatti, sia in caso di carenza sia di eccesso, può essere dannoso. Questo pericolo non è da sottovalutare soprattutto nei maschietti in quanto l’organismo non è in grado di espellere la quantità in eccesso se non tramite le perdite di sangue! Se da una parte stimola le difese immunitarie, dall’altra, in eccesso, sembra essere un buon “pasto” per alcuni batteri che ne hanno bisogno per crescere. Alte concentrazioni di ferro nel sangue sembrano favorire la produzione di radicali liberi e distruggono la vitamina E (grande antiossidante), con conseguente perossidazione dei lipidi (= malattie artritiche) e, secondo alcuni studiosi statunitensi, può essere la causa di una maggiore incidenza di malattie coronariche. Assunto a lungo e a dosaggi abbondanti è certamente tossico, si accumula in diversi tessuti, specie nel fegato sovraccaricandolo funzionalmente. Anche se  non si identificano sintomi specifici , sono invece evidenti i disturbi che gli integratori a base di ferro presenti in commercio possono causare: dolori addominali, diarrea o costipazione. Come mai ? Pensateci!

 

A questo punto sapete abbastanza sull’anemia e sul ferro. Controllate la vostra salute e non lasciatevi fuorviare dalle pubblicità abbondantissime sui periodici di settore, assumete ciò di cui avete bisogno mediante un’alimentazione corretta  e variata e, soltanto in caso di reale necessità, dopo aver eseguito appropriate analisi e sempre sotto controllo medico, adottate tutti quegli accorgimenti necessari a superare un momento di difficoltà del vostro organismo, senza sperare in sconti promessi da ingannevoli quanto interessate “pseudoinformazioni”. Non credete alle “ CURE PREVENTIVE “ riguardo al ferro, poiché  quest’importante elemento oltre un certo limite è tossico, per cui l’organismo, se non ne necessita, lo elimina o quando non può farlo lo “seppellisce” in fondo al fegato in ogni caso con grande fatica metabolica.

 

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