MOEN E BIRCA CONQUISTANO ODERZO, L’ITALIA DOMINA IL TROFEO
OPITERGIUM
Il norvegese e la romena si aggiudicano la 23^ Corsa
internazionale “Città Archeologica”, precedendo rispettivamente
Stefano La Rosa e Giovanna Epis. Gli azzurrini salgono sul
gradino più alto del podio della gara under 20, con Nadia
Battocletti che conferma la vittoria del 2017 e i due team.
Spettacolo di pubblico e grande successo organizzativo
Oderzo (Treviso), 2 maggio 2018 – Un marziano a Oderzo. Si
chiama Sondre Nordstad Moen e arriva dalla Norvegia. Il
suo “atterraggio” a Oderzo (Treviso), per la 23^ Corsa
internazionale “Città Archeologica”, viene preparato a
dovere: all’ombra del Torresin, la caratteristica torre
dell’orologio che svetta su Piazza Grande, c’è il pubblico delle
migliori occasioni, e il recordman europeo di maratona conferma
i pronostici della vigilia. Un chilometro di gara gli è
sufficiente per prendere le misure degli avversari: la sfida per
la vittoria, in pratica, finisce lì. Moen allunga, fa il vuoto,
la sua falcata impressiona per stile ed efficacia. Dietro non
c’è speranza. Si lotta solo per le posizioni di rincalzo, con il
maratoneta azzurro Stefano La Rosa che rintuzza nel
finale il ritorno di Lorenzo Dini. Ampi i distacchi: Moen
chiude in 28’44”, La Rosa finisce a 23”, Lorenzo Dini è più
lento di un secondo. Marco Najibe Salami, primo a Oderzo
nel 2017, è quarto a 36” dal vincitore. Il primo successo di un
norvegese a Oderzo giunge nel pomeriggio in cui la Romania fa il
tris in campo femminile. Davanti agli occhi di sua maestà
Gabriela Szabo, orgoglio dell’atletica romena, Roxana Birca
va ad aggiungersi alle connazionali Madalina Florea (2016) e
Andreea Alina Piscu (2017) nell’albo d’oro della gara trevigiana.
In questo caso, però, la sfida per la vittoria si decide solo
nel finale. Un allungo della Birca, a poco più di un chilometro
dal traguardo, determina la selezione decisiva. Davanti restano
in tre. Le azzurre Giovanna Epis e Fatna Maraoui,
entrambe selezionate per la maratona degli Europei di Berlino,
non mollano e la veneziana dei Carabinieri s’arrende alla lunga
falcata della romena solo in dirittura d’arrivo. Il secondo
posto per Giovanna vale oro, ma anche la Maraoui può festeggiare
l’ottima prestazione. Quarta la giovane Nicole Svetlana Reina,
compagna d’allenamento della Epis alla corte del tecnico Giorgio
Rondelli, che precede nettamente l’ottocentista azzurra
Yusneysi Santiusti. L’Italia, che non riesce a essere
protagonista sino in fondo nelle gare dei “grandi”, recita un
ruolo di primissimo piano nel contesto del 2° Trofeo Opitergium
- con 12 Nazionali under 20 al via - che apre il pomeriggio in
Piazza Grande, dopo una mattinata dedicata alle categorie
giovanili e ai diversamente abili. La gara femminile, sui 5
chilometri, va alla trentina Nadia Battocletti, che bissa
il successo del 2017 con una prova d’autorità, applaudita anche
da papà Giuliano, vincitore a Oderzo nel 1998. Con altre due
atlete tra le prime cinque (quarta Martina Cornia e
quinta Michela Cesarò), il team italiano under 20 –
accompagnato a Oderzo dal direttore tecnico Stefano Baldini e
dal vicepresidente federale Vincenzo Parrinello - precede la
Gran Bretagna e la Danimarca nella classifica a squadre. Al
maschile, azzurrini ancora davanti a tutti, trascinati da
Nesim Amsellek,
terzo nella gara dominata dal romeno Adrian Garcea. La
vittoria del team arriva, però, al fotofinish: nella classifica
risultante dalla somma dei migliori tre tempi individuali,
appena 12” separano l’Italia dai romeni. Per Oderzo, grazie
all’impegno organizzativo dell’Atletica Tre Comuni, va in
archivio un’altra grande giornata di atletica, a cavallo tra
passato (applauditi anche gli ex maratoneti Gianni Poli, Orlando
Pizzolato e Giacomo Leone, oltre a Gabriella Dorio), presente e
futuro.
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