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CAPOTOSTI

 

 

 

 
LA SQUADRA "PUROSANGUE E 42.195" PER LA MARATONA INTERNAZIONALE DI ROMA
Del bando per l’organizzazione della Maratona Internazionale di Roma, allo stato ancora da assegnare, si è parlato molto in queste settimane. E purtroppo per ritardi che stanno già condizionando l’organizzazione dell’evento nel 2019. Ben poco però si è parlato del merito delle offerte tecniche che sono arrivate. Da notizie che siamo riusciti a conoscere su siti e altro veniamo a vedere la squadra presentata dalla Purosangue Athletics Club, realtà relativamente giovane ma già consolidata del running romano e non solo, che con una Fondazione scopre giovani talenti in Africa, e che negli ultimi tre anni ha portato in Africa oltre 21.000 paia di scarpe running usate e distribuite alle migliaia di ragazzi che allena e segue in terra d'Africa. Purosangue ha costituito la società 42.195 per un progetto finalizzato all’obiettivo di realizzare nella città eterna la gara simbolo dell’atletica moderna. Per questo il piano economico, garantito (pare) da una fortissima solidità finanziaria può contare su un Comitato Tecnico di livello mondiale. The GROUP cosi si chiama è composta da quattro manager dall’esperienza consolidata. David Bedford è la perla, soprannome di “Crazy horse”, (cavallo pazzo), l'atleta che correva d'impulso, senza seguire una logica né una tattica di gara fu detentore del record del mondo dei 10.000 metri nel 1973 togliendo il primato al grandissimo Lasse Viren. La passione per la corsa è scritta nel suo curriculum, che da atleta lo vede protagonista soprattutto nel cross: uno dei pochi se non l’unico a vincere la prestigiosa Cinque Mulini sia da Junior che nella categoria assoluti. Da dirigente Bedford ha fatto crescere la Maratona di Londra per oltre tre decenni portandola a raggiungere richieste di partecipazione che hanno superato le 200.000 richieste facendola diventare, uno dei fiori all’occhiello del panorama europeo dove si afferma come una delle due gare del prestigioso circuito World Marathon Majors. Bedford, che nel 2012 ha avuto un ruolo primario nella realizzazione del tracciato della gara che ha chiuso i Giochi Olimpici, qualora 42.195 dovesse vincere il bando indetto da Comune di Roma, sarà in prima fila per organizzare la nuova era della Maratona capitolina con Tadaaki Hayano, Direttore di gara di un’altra prestigiosa Major: quella di Tokyo. Hayano è anche tra i responsabili dei giochi a cinque cerchi che si svolgeranno tra 2 anni in Giappone e per portare Roma ad ambire a un futuro tra le ‘SIX MAJORS’ chi meglio di Glenn Latimer, che del circuito è stato Segretario Generale dal 2008 al 2014 e ben conosce l’organizzazione delle grandi maratone internazionali. Per dare solidità al progetto è stata chiamata a farne parte anche l’esperienza di Carlo Capalbo, presidente di RunCzech, che organizza ben sette eventi certificati dalla IAAF GOLD LABEL. Su tutti la Maratona di Praga. Un impegno quello di Capalbo, che sta facendo crescere il movimento anche nella sua città natale, Napoli, dove il podismo era praticamente scomparso: un successo riconosciuto anche da Sebastian Coe. Insomma un poker d’assi, che sarebbe una garanzia per portare nel giro di pochi anni la Maratona di Roma nell’élite mondiale ed arrivare finalmente a numeri che una città come Roma si merita.



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IL MARATONETA ©
notiziario in linea del Marathon Club Roma