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Podismo e donazione del sangue
INTERVISTA A ROBERTO ROSSI
ED ALESSANDRO DA PONTE
A  CURA DI ANDREA BUSATO
Invitati a dare un parere professionale sul tema della donazione del sangue in relazione ai problemi che essa può comportare per un praticante della corsa, sono intervenuti due membri di Drs Italia, che da molti anni uniscono lo svolgimento della professione medica alla pratica di un'intensa attività podistica. Vediamo cosa ci dicono allora Roberto Rossi, urologo e membro del Comitato del Buon Uso del Sangue della Provincia di Reggio Emilia come rappresentante chirurgo ospedaliero, ed Alessandro Da Ponte, ematologo in servizio presso il Reparto Trasfusionale del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone).
Quanto incide una donazione di sangue nella preparazione e nelle gare di un podista? Quando programmarla? Sono necessarie particolari avvertenze per recuperare il deficit che essa comporta?
Innanzitutto bisogna fare alcune premesse. L'emoglobina (Hb) che trasporta l'ossigeno è una proteina contenuta nelle emazie che necessita di ferro e acido folico per essere costruita. La quantità totale circolante di Hb in un uomo di 70 Kg è di circa 750 grammi. Ogni grammo di Hb circolante contiene 3,4 mg di ferro (quindi abbiamo un totale di 2500 milligrammi di ferro in utilizzo continuo). Se, poniamo, vengono rimossi circa 350 ml di sangue (che è la quota che in genere si dona) a un valore di partenza di 15 grammi Hb/dl, si perderanno 350 ml x 15, ovvero 52,5 grammi di Hb e 178 mg di ferro (pari al 6-7% del nostro patrimonio complessivo). Ognuno comunque può fare il conto da solo per ogni quantità. In conclusione, se il donatore ha un valore di 15 Hb/dl, perderà con il salasso all'incirca 1 gr di Hb/dl stabilizzandosi a un valore di 14 Hb/dl, che può influire abbastanza poco sulle prestazioni. Ovviamente più è alto il valore di Hb e minore è la perdita relativa. Subito dopo il prelievo l'assorbimento intestinale del ferro tende ad aumentare e, se si assume un po' più di carne del solito, si possono superare ampiamente anche i 10-15 mg dì. Anche il midollo osseo si attiva per la perdita di sangue e il processo di ricostituzione del patrimonio perso di emazie è più o meno veloce in base ai costituenti disponibili che costituiscono l'Hb (vitamina B12, folati, ferro). Io in genere non dono sangue il mese prima di una maratona, ma più che altro per problemi psicologici, perché non credo ad una riduzione delle prestazioni che si protragga oltre le due settimane, così come da alcune testimonianze raccolte. Dopo la donazione non faccio pause e se ho in programma un allenamento lo faccio anche il giorno dopo, senza distinzioni rispetto al tipo. L'unica sensazione che ho è di una maggior leggerezza (si va un po' più piano e se porto il cardiofrequenzimetro noto qualche battito in più rispetto al consueto). Quelli che vogliono essere donatori senza donare la parte corpuscolata del sangue (cioè non vogliono donare la preziosa Hb), possono comunque donare il plasma, senza perdite di performance. Confermo tutti i vantaggi della donazione e la totale assenza di svantaggi - Roberto Rossi
Alcune annotazioni da parte mia. Uno, per ripristinare il volume circolatorio (il volume che circola nei vasi, pari a circa 70 ml/kg di peso corporeo) sono necessarie 48-72 ore e ciò per riacquisire l'acqua persa e soprattutto per risintetizzare, prevalentemente da parte del fegato, le proteine perse. Due, per risintetizzare la quantità di emoglobina persa sono necessarie circa 3 settimane, dato che il midollo deve rimpiazzare gli eritrociti donati. Da ciò si desume che la donazione di sangue intero (eritrociti + plasma) crea un deficit per circa 3 settimane, mentre la donazione di solo plasma (fatto da acqua e proteine) per circa 3 giorni. Il deficit emoglobinico (1 donazione di sangue intero causa una perdita di circa 1 gr/dl di emoglobina o del 3% dell'ematocrito) si traduce in una minore ossigenazione tissutale e in una performance certamente minore. Quindi per almeno 3 giorni dopo la donazione è opportuno idratarsi abbondantemente (almeno 3 litri di acqua al dì), mentre per l'alimentazione non vi sono modifiche consigliate. Personalmente, in sintesi, suggerirei di non allenarsi pesantemente almeno nei 3 giorni successivi la donazione, di non donare il sangue intero nel mese che precede un impegno agonistico importante, di farlo nei periodi di recupero oppure donare il plasma, cosa altrettanto utile e di rapido recupero - Alessandro Da Ponte
Recentemente in lista si è discusso della "opportunità morale", diciamo così, che associazioni non statali come l'Avis, che raccolgono il sangue grazie ai volontari, lo offrano poi agli enti ospedalieri a pagamento. Cosa ne pensate in base alla vostra esperienza?
L'Avis è un'associazione di volontariato che promuove la donazione e la raccolta di sangue e non ha scopo di lucro. Nel far ciò investe in attività (pubblicità, sponsorizzazioni, raccolte volanti sul territorio, eccetera) che incideranno sul costo di ciascuna sacca di sangue che venderà (secondo le regole di mercato della domanda e dell'offerta). Gli ospedali, se hanno un servizio trasfusionale, raccolgono sangue in proprio (risparmiando così la spesa dell'acquisto dall'Avis o da altri ospedali). Se il sangue raccolto è in surplus, anche gli ospedali lo vendono. Diversamente dall'Avis non fanno campagne di promozione pubblicitaria, né sono in grado di organizzare raccolte mobili. É normale e giusto che chi abita in città privilegi l'ospedale per comodità e per evitare "intermediari". Ma nelle realtà rurali e di paese, dove non ci sono ospedali o quelli che ci sono non hanno un centro trasfusionale (e sono ancora molti), il ruolo dell'Avis è tuttora importante. La raccolta del sangue avviene per lo più con sistemi mobili con le classiche giornate del donatore (momenti di solidarietà purtroppo un po' fuori moda). In pratica il potenziale donatore, che altrimenti non donerebbe, viene cercato a casa sua con un vero e proprio servizio domiciliare. Non ci sono al momento sistemi per una raccolta più capillare. Tra Avis e ospedali inoltre c'è per lo più una buona integrazione dei ruoli, tanto che i medici delle raccolte Avis sono spesso gli stessi medici dei centri trasfusionali, che garantiscono in tal modo la correttezza del prelievo, della conservazione e del trasporto in ospedale del sangue. Non credo perciò che possano emergere contrapposizioni, essendo i ruoli di questi enti diversi fra loro - Roberto Rossi
A livello nazionale è stato stipulato un accordo tra il servizio sanitario nazionale e le associazioni di volontariato che si occupano della sensibilizzazione e propaganda a favore della donazione del sangue. Per ogni donazione effettuata presso un ospedale da parte di una persona iscritta ad una associazione (non vi è solo l'Avis, vi sono la Fidas, la Croce Rossa eccetera) questa percepisce una quota, variabile a seconda del tipo di donazione (sangue intero, plasma eccetera) a sostegno delle spese per la sensibilizzazione ed altri aspetti della propria attività. Sta al donatore scegliere se rimanere autonomo o iscriversi ad una associazione; sta di fatto che proprio grazie a queste associazioni di volontariato la donazione del sangue viene promossa, incentivata, sostenuta, e grazie alla collaborazione tra noi medici e questi volontari viene affrontata l'emergenza sangue. In alcune regioni, proprio per fronteggiare la carenza dei servizi offerti dallo stato, l'Avis ha organizzato dei propri centri trasfusionali, che per essere efficienti costano molto. Quindi non si tratta di "vendere" il sangue all'ospedale, ma solo di garantire i fondi per la permenenza della struttura - Alessandro Da Ponte
Ci preme comunque far sapere che in Italia c'è attualmente una grave carenza di sangue, perché negli ultimi anni la disponibilità a donare, in assenza di campagne nazionali come negli anni sessanta e settanta, si è molto ridotta (soprattutto tra i giovani). Molti ospedali del Nord, che storicamente erano autosufficienti, non lo sono più. Data anche la grave carenza cronica nel meridione, cercate di coinvolgere altre persone nella donazione e se possibile fate opera di sensibilizzazione!


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